Introduzione
Rischio d’impresa e Risk Management: tutto quello che c’è da sapere
Cos’è il rischio d’impresa?
Il rischio d’impresa è l’incertezza legata all’attività economica di un’azienda.
Secondo una definizione accademica è:
L'insieme delle circostanze e delle scelte che possono avere conseguenze positive o negative sull'andamento dell'azienda.
In altre parole, si tratta della possibilità che un’azienda o business subisca perdite o danni a causa di eventi imprevisti o decisioni sbagliate. Ciò può derivare da fattori interni (endogeni), come errori di gestione o inefficienze operative, oppure esterni (esogeni), come crisi economiche o l’introduzione di nuove normative che complessificano il mercato in cui si muove l’azienda.
È implicito nel termine: “fare impresa” comporta intraprendere un'azione progettuale i cui esiti non sono certi o predeterminati: per tale ragione il rischio è un aspetto connaturato all’attività imprenditoriale.
Ma il fatto che esista il rischio, non vuol dire subirlo passivamente. Bisogna gestirlo e qui si entra nel campo del Risk Management o gestione del rischio. Vediamo ora quali sono le principali tipologie di rischio e cos’è il Risk Management, nel dettaglio.
Ah, prima di iniziare: se ancora non conosci Tot, siamo una piattaforma per la gestione gestione finanziaria e contabile delle PMI che include al suo interno un conto aziendale online. E sì, utilizzare Tot riduce il rischio finanziario (lo vediamo tra poco), attraverso la semplificazione e l’automazione di processi manuali lunghi, ripetitivi e in cui è facile commettere errori.
Buona lettura!
Le principali categorie di rischio d’impresa
Il rischio si divide in fattori interni all’azienda (endogeni) e fattori esterni (esogeni).
I fattori di rischio interni all’azienda
I fattori interni sono quelle tipologie di rischi che dipendono direttamente dalle scelte e dalle procedure adottate all’interno dell’azienda, per tale ragione questi rischi sono quelli su cui l’impresa ha una possibilità di intervento maggiore, attraverso l’ottimizzazione dei processi, introducendo best practices o l’adozione di strumenti digitali in grado di semplificare l’operatività quotidiana. Vediamo tutti i rischi interni.
Rischio strategico
È legato a decisioni che hanno un impatto sul lungo termine, come l’ingresso in un nuovo mercato, il lancio di un prodotto o il cambiare modello di business. Avere obiettivi chiari, misurabili e monitorare costantemente in KPI (Key Performance Indicator), è indispensabile per valutare oggettivamente i risultati e aggiustare il tiro, qualora necessario.
Rischio operativo
Deriva da problemi nei processi interni di produzione, nei sistemi informatici o nelle risorse umane. Include una vasta gamma di situazioni che dipendono dalla natura stessa dell’impresa. Alcuni esempi sono gli errori umani, guasti tecnici o inefficienze nella catena di produzione. Mappare tutti i processi aziendali è fondamentale per prevenire questo tipo di rischi.
Rischio finanziario
È il rischio che l’impresa non sia in grado di far fronte alle proprie obbligazioni finanziarie e riguarda la gestione della liquidità, dei debiti e crediti, di investimenti e tassi d’interesse. Oggi, adottare strumenti come Tot, consente di ridurre sensibilmente questo rischio, migliorando tutta la visibilità e il controllo sul flusso di cassa dell’azienda.
Qualche esempio di cosa fa Tot per ridurre il rischio finanziario?
Con Tot, hai una visione dettagliata e in tempo reale del flusso di cassa, puoi visualizzare tutti i movimenti, filtrarli per categoria o tipo di pagamento, ricercare una fattura o operazione specifica e fare l’export dei movimenti, con il saldo contabile riferito al periodo selezionato;
Con Tot è possibile riconciliare in automatico i movimenti contabili con le fatture. Un compito manuale che di solito prende tante ore, viene fatto in pochi secondi e senza la possibilità di errori;
Con Tot è possibile creare e gestire tutte le proprie carte aziendali direttamente dall’app. Si possono creare e assegnare carte di debito virtuali e fisiche ai propri collaboratori, per ottimizzare i rimborsi spese, oppure sfruttarle come centro di costo. Il tutto, impostando in real time i limiti di spesa per ogni singola carta, sia giornalieri che mensili. Inoltre è possibile “metterla in pausa” o estinguerla definitivamente: in modo non si sfori mai il budget previsto per una certa attività;
Con Tot si può allegare i giustificativi e le note spese a tutte le transazioni, direttamente dall’app e con la massima semplicità;
Con Tot puoi pagare un fornitore con un click. Ti arriva la fattura direttamente sul conto, la apri, clicchi “paga” e invii i soldi tramite bonifico istantaneo, senza spendere un euro di commissioni, senza perdere tempo a compilare i dati e senza il rischio di commettere errori;
Con Tot è possibile programmare i tuoi F24 fino ad un anno d’anticipo e anche se li paghi il giorno stesso, l’accredito presso l’Agenzia delle Entrate è immediato. Significa che è praticamente impossibile incorrere in more o sanzioni dovute a ritardi nei pagamenti degli obblighi fiscali;
Con Tot è possibile dare accesso al conto ai propri collaboratori o al proprio commercialista, per delegare la gestione finanziaria e amministrativa della propria impresa. Inoltre, è possibile stabilire diversi livelli di accesso, in modo da delegare, ma mantenendo sempre il controllo.
Rischio di credito
Strettamente collegato al precedente, si verifica quando determinati clienti o partner commerciali non pagano in tempo, creando uno scompenso nel flusso di cassa. Per fronteggiare questo rischio è necessario avere delle politiche chiare di valutazione preventiva del cliente o partner, fissare limiti di credito e gestire attivamente il recupero crediti.
I fattori di rischio esterni all’azienda
Si tratta di quei fattori di rischio che non sono direttamente collegati all’attività di un’azienda. La buona notizia è che, attraverso il Risk Management, questi rischi possono essere previsti e fronteggiati. Adattarsi e rispondere a tali imprevisti fa parte del normale corso di vita di un’impresa: vediamoli tutti.
Rischio di mercato
Dipende da fattori esterni come l’andamento dei prezzi, delle valute, della domanda o dalla concorrenza di altri player, anche internazionali.
Rischio legale e normativo
Si verifica quando un cambiamento nell’assetto normativo del mercato in cui opera un’impresa, impone all’azienda di modificare o rivedere determinate politiche, procedure o certificazioni. Il mancato rispetto di leggi, regolamenti o obblighi contrattuali può causare sanzioni, contenziosi o danni reputazionali.
Rischio reputazionale
Chiaramente questo rischio può essere anche interno, se l’azienda agisce consapevolmente in maniera non del tutto trasparente. Si considera esterno quando vi è un cambio nella percezione del consumatore sul bene offerto. Un esempio su tutti? Il caso dell’impatto ecologico derivante dalla colture delle palme da olio che portò Nutella a rivedere e giustificare agli occhi del consumatore tutta la sua filiera di produzione.
Rischio ambientale e climatico
Sempre più rilevante a seguito dei cambiamenti climatici in corso, riguarda eventi naturali estremi e transizioni ecologiche che possono avere un impattano sull’attività.
Rischio tecnologico
Include cyber attacchi, perdita di dati e l’obsolescenza tecnologica di determinati strumenti che richiedono periodicamente di essere aggiornati per mantenere il vantaggio competitivo.
Rischio geopolitico
In un mondo sempre più interconnesso, deriva da instabilità politiche, guerre e sanzioni internazionali, che possono colpire filiere produttive e mercati globali. Un esempio su tutti è la crisi dei microprocessori che ha determinato un innalzamento vertiginoso dei prezzi di questa tecnologia, necessaria in molti in settori.
Cos’è il Risk Management
Il Risk Management è il processo con cui un’azienda individua, valuta e gestisce i rischi che possono compromettere il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Non si tratta di evitare i rischi, ma di controllarli, ridurli e decidere come affrontarli in modo consapevole. È una disciplina strategica che coinvolge tutte le funzioni aziendali, come l’amministrazione, i team di prodotto, il marketing, il reparto IT e quello legale.
Perché il Risk Management è così importante?
Un sistema efficace di gestione del rischio consente di:
Prevenire perdite economiche
Proteggere la reputazione aziendale
Mantenere la continuità operativa
Migliorare il processo decisionale
Accrescere la fiducia di investitori, clienti e stakeholder
Favorire la sostenibilità e la crescita nel lungo termine
Le fasi del Risk Management
Il processo di gestione del rischio si articola in diverse fasi:
1. Identificazione dei rischi
L’individuazione di tutti i potenziali rischi interni ed esterni: finanziari, operativi, legali, reputazionali, tecnologici, politici o ambientali.
2. Valutazione dei rischi
Stimare la probabilità che il rischio si verifichi e il suo impatto potenziale sull’azienda. Spesso si usa una matrice rischio-impatto per classificarli (basso, medio, alto). Ecco alcuni esempi di strumenti e metodologie solitamente impiegati nel Risk Management.
Matrice di rischio: calcola la probabilità che si verifichi un rischio per il suo impatto concreto sull’impresa;
SWOT analysis: uno strumento che analizza i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce connesse ad un’attività imprenditoriale;
KRI – Key Risk Indicators, ovvero delle metriche utilizzate per monitorare e segnalare potenziali esposizioni al rischio all'interno di un'organizzazione, prima che si verifichi un evento dannoso.
3. Pianificazione delle risposte
È la fase strategica, in cui si stabilisce come affrontare ogni rischio potenziale. In linea generale si considerano queste opzioni:
Evitare il rischio e non intraprendere un’azione potenzialmente rischiosa;
Mitigare il rischio, riducendo la probabilità che si verifichi o il suo impatto sull’impresa;
Trasferire il rischio su un altro player, attraverso l’outsourcing;
Accettare il rischio, qualora si valuti che il suo impatto sia basso, soprattutto in relazione al costo di gestione dello stesso.
Infine, seguono l’implementazione delle azioni individuate e il monitoraggio delle stesse.
Perché il Risk Management è così importante per le PMI?
Il Risk Management è particolarmente rilevante per le PMI in quanto, a differenza delle grandi imprese, queste realtà hanno risorse più limitate, sia economiche che organizzative, per assorbire gli effetti negativi di un imprevisto.
Ecco perché, per una PMI, un rischio anche piccolo può potenzialmente diventare critico. Una perdita di cassa, un errore amministrativo, una frode informatica o la mancata consegna di un fornitore, possono avere conseguenze molto più pesanti rispetto a quanto accadrebbe in una grande organizzazione.
Chi è il Risk Manager?
Nessun business è a rischio zero.
Il Risk Manager è responsabile di identificare, analizzare e gestire i rischi che possono influenzare negativamente l’attività di un’azienda, consentendo di evitarli o di assorbirne l’impatto, mitigando gli effetti.
Nella pratica, si tratta di quella figura professionale che aiuta l’impresa a non farsi trovare impreparata di fronte a possibili problemi finanziari, errori operativi, attacchi informatici o cambiamenti del mercato.
Nelle grandi aziende, è spesso un ruolo dedicato, a volte con il titolo di Chief Risk Officer (CRO). Nelle PMI, questa funzione è più spesso ricoperta dal CEO, dal CFO o da un consulente esterno, ma rimane comunque essenziale.
Cosa fa, nel concreto il Risk Manager?
Mappa tutti i rischi potenziali dell’azienda;
Valuta la probabilità che si verifichino e il loro impatto;
Propone strategie per ridurre, trasferire o accettare questi rischi;
Collabora con il management per integrare il rischio nella strategia aziendale;
Monitora continuamente l’evoluzione dei rischi e aggiorna le misure di gestione.