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Da Freelance a imprenditrice: la testimonianza di Federica Mutti

Redazione Tot

11 aprile 20256 min

Sei un freelance che sogna di fare il next step a livello imprenditoriale?

Allora adorerai questo articolo in cui abbiamo intervistato Federica Mutti, creator digitale, freelance prima e co-founder di MUNU poi: agenzia di comunicazione multicanale che aiuta i brand ad acquisire visibilità sul web. 

Federica, inoltre, è anche mentor di Tot. Circle, il business training di Tot che si propone di promuovere la cultura imprenditoriale italiana e sostenere la creazione e la crescita delle imprese, sia nel mondo dell’innovazione che in settori tradizionali.

Il percorso da freelance a imprenditore non è semplice, ma con la giusta pianificazione e mentalità è possibile costruire una realtà solida e sostenibile, qualsiasi sia il tuo ambito. 

Seguici e scopri l’esperienza e i consigli di Federica per affrontare questo passaggio!

Come è avvenuto il passaggio da freelance ad agenzia per te?

Per me passare da dipendente prima, a freelance poi e infine ad agenzia è stata un'evoluzione naturale. Fin dall'università ho sentito una forte spinta imprenditoriale, nonostante nella mia famiglia non ci fossero imprenditori o liberi professionisti. 

Dopo la laurea, ho lavorato prevalentemente in startup innovative, che mi hanno offerto una prima esperienza sul mondo dell'imprenditorialità, per poi aprire partita IVA come freelance.

Uno degli aspetti negativi per me del lavoro da freelance è la solitudine. Anche se la mia attività funzionava bene, ho iniziato a sentire il peso d'essere sempre sola, accentuata dal fatto che ho aperto la partita IVA proprio nel 2020, poco prima della pandemia. Sebbene questo periodo abbia favorito la digitalizzazione e accresciuto la domanda per i miei servizi, l'isolamento è stato un aspetto difficile da gestire.

È stato in questo periodo che ho conosciuto la mia attuale socia, Valeria: collaborando su un progetto per un cliente, abbiamo scoperto di avere un'ottima intesa sia lavorativa, che personale. Durante le nostre conversazioni, ci siamo rese conto che, se avessimo voluto strutturare qualcosa di più solido, l'unica persona con cui ci immaginavamo di farlo era proprio l'altra.

Da questa idea iniziale sono seguiti mesi di incontri e discussioni sui nostri valori, ma anche su aspetti organizzativi ed economici. Quando abbiamo realizzato che l'idea era concretamente realizzabile, siamo andate dal notaio e abbiamo ufficialmente fondato la nostra agenzia.

Questo passaggio ha cambiato radicalmente la nostra prospettiva: non eravamo più due freelance che collaboravano, ma un team con un'identità chiara.

Abbiamo poi coinvolto altri professionisti con cui già lavoravamo, trasformandoli in collaboratori di riferimento della nostra agenzia. La maggior parte di loro è ancora con noi a distanza di due anni dalla nascita della nostra realtà. Possiamo dire con soddisfazione che il nostro team è rimasto solido e coeso fin dall'inizio.

Quali sono state le sfide del primo periodo come agenzia?

Avviare un'agenzia dopo un percorso da freelance porta con sé diverse sfide. Una delle più grandi per me è stato sicuramente il passaggio dal controllo totale sul proprio lavoro alla necessità di delegare.

Quando si è abituati a gestire ogni aspetto in prima persona, affidare compiti ad altri può risultare difficile. Tuttavia, imparare a fidarsi dei collaboratori è fondamentale: la fiducia permette alle persone di crescere, di assumersi responsabilità e di lavorare in un ambiente più sereno ed efficace.

Un'altra sfida significativa è riuscire a bilanciare l’operatività quotidiana con la visione strategica dell’azienda. All'inizio, il rischio è quello di essere talmente immersi nelle attività pratiche e nel rapporto con i clienti da perdere di vista la crescita e la sostenibilità dell'agenzia.

Per sviluppare nuove strategie, ampliare il mercato e introdurre nuovi servizi, è essenziale ritagliarsi del tempo per la pianificazione e l’innovazione. Solo liberando la mente dalle preoccupazioni quotidiane si possono cogliere opportunità di collaborazione e sinergie con altri professionisti.

Saper delegare non è solo un vantaggio organizzativo, ma un passaggio necessario per garantire lo sviluppo e la stabilità dell’agenzia nel lungo periodo.

Quali sono le difficoltà che avete affrontato in questo percorso?

Per prima cosa, sicuramente, la burocrazia italiana. 

Inizialmente potrebbe sembrare un'esagerazione o una leggenda metropolitana, ma chi gestisce un'attività si rende presto conto di quanto tempo e risorse siano richiesti per adempiere agli obblighi amministrativi e fiscali.

Le tasse elevate e il peso della previdenza sociale sono aspetti critici. Se da un lato il sistema previdenziale è un elemento positivo, dall'altro rappresenta un impegno economico gravoso per chi gestisce un'azienda. Questo impatta direttamente sulla capacità di investimento e crescita: disporre di maggiore liquidità immediata consentirebbe di fare scelte più orientate allo sviluppo piuttosto che adottare strategie conservative dettate dalle limitazioni finanziarie.

Questa percezione non mi sembra isolata, ma la vedo condivisa dalla maggior parte degli imprenditori italiani, che spesso si trovano a confrontarsi sulle difficoltà del sistema. La complessità burocratica può rappresentare un freno alla crescita e, in molti casi, impedisce alle imprese di raggiungere il loro pieno potenziale.

Un altro problema che emerge nel panorama imprenditoriale italiano è la scarsa consapevolezza e l'arretratezza nel campo della comunicazione digitale. 

Molte aziende, specialmente quelle con una lunga storia alle spalle, faticano ad adattarsi ai nuovi strumenti e strategie del marketing digitale. Spesso si ha la necessità di risultati immediati, mentre il branding e la brand awareness richiedono tempo per consolidarsi. La resistenza al cambiamento e la difficoltà nel comprendere il valore della comunicazione digitale rappresentano sfide costanti per chi lavora in questo settore.

Quali sono le competenze chiave nel passaggio da freelance ad agenzia?

Un elemento chiave è la capacità di delegare.

Ogni membro del team deve avere autonomia nelle proprie mansioni e affrontare i problemi con spirito risolutivo. Il confronto e il supporto reciproco sono essenziali per evitare situazioni di sovraccarico individuale, che possono portare al burnout.

Nell’esperienza con MUNU abbiamo avuto la conferma che un ambiente ben organizzato e collaborativo riduce il rischio di stress eccessivo e migliora la produttività. Lavorare in squadra, infatti, permette di distribuire le responsabilità in modo equo e di affrontare le sfide con un approccio più strutturato e strategico.

Passare da una gestione individuale a quella di un team comporta cambiamenti significativi. Se da soli si ha il controllo diretto di ogni aspetto del lavoro, con un team diventa fondamentale l'organizzazione e la chiarezza nei ruoli e nelle responsabilità.

Poi è fondamentale una conoscenza approfondita del proprio lavoro. 

Un'agenzia deve essere in grado di offrire servizi di alto livello e con un valore chiaro per i clienti. Accanto a questo, entrano in gioco competenze amministrative, gestionali e finanziarie. Anche se alcune di queste funzioni possono essere delegate, un imprenditore deve comunque comprendere le basi della gestione economica e della pianificazione aziendale.

Altre competenze fondamentali sono la capacità di creare relazioni e la negoziazione. In un mercato come quello italiano, il networking è essenziale per creare opportunità e collaborazioni. Inoltre, saper negoziare correttamente permette di valorizzare i propri servizi, evitando di svendere il lavoro e contribuendo a mantenere un mercato sostenibile.

Quali consigli daresti a chi vuole lanciare la sua agenzia?

Per costruire un team efficace e gestire con successo il passaggio da freelance ad agenzia, è importante partire da una pianificazione chiara. Per me i punti essenziali sono: 

  • Definire i servizi offerti: Essere specifici su quali servizi si vogliono erogare aiuta a posizionarsi meglio sul mercato e a individuare le competenze necessarie all'interno del team.

  • Creare un business plan realistico: Non sottovalutare l’aspetto di sostenibilità economica, avendo già una panoramica il più coerente e completa possibile dei ricavi e costi stimati nei primi anni di attività.

  • Identificare le professionalità necessarie: Una volta definiti i servizi, è essenziale determinare quali competenze sono indispensabili e trovare le persone giuste per ricoprire quei ruoli.

  • Affidare responsabilità chiare: Ogni membro del team deve sapere esattamente quali sono i suoi compiti e avere la libertà di prendere decisioni in autonomia.

  • Creare un ambiente collaborativo: Favorire il dialogo e il confronto permette di prevenire problemi e di migliorare l'efficacia del lavoro di squadra.

Se ancora non conosci Tot

Tot è una piattaforma per la gestione finanziaria che include al suo interno un conto aziendale online capace di semplificare e automatizzare tutti i processi di gestione finanziaria e amministrativa delle imprese, con un focus particolare sul mondo delle PMI.

Il nostro obiettivo è supportare la crescita dei business in Italia, liberando gli imprenditori dalla burocrazia bancaria, per permettergli di concentrarsi sul loro vero lavoro: far crescere il proprio business.