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Antiriciclaggio e fintech: sfide aperte

Redazione Tot
Redazione Tot
7 agosto 2024
Il tema dell'antiriciclaggio e delle sfide poste dalle innovazioni del fintech

Negli ultimi anni, il settore fintech ha rivoluzionato il panorama finanziario, introducendo nuove tecnologie e modelli di business che hanno reso più efficienti e accessibili i servizi finanziari, sia dal punto di vista dei consumatori che da quello dei business.

Tuttavia, l'innovazione tecnologica ha anche introdotto nuove sfide per la prevenzione di attività illecite e in particolare per il riciclaggio di denaro. Le società fintech che offrono servizi come strumenti di pagamento digitali, criptovalute, prestiti peer-to-peer e crowdfunding, infatti, possono essere soggette ad un uso improprio per scopi di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.

In questo articolo vediamo nel dettaglio che cos’è l’antiriciclaggio, il ruolo della Banca d’Italia e il tema dell’impegno e della responsabilità da parte del settore fintech nella prevenzione di attività illecite.

Un impegno e una responsabilità sociale che rappresentano un valore centrale anche per noi di Tot, dove la compliance alle normative vigenti e la garanzia di massima sicurezza per chi apre un conto aziendale online con noi, rappresentano una priorità assoluta e fondamentale.

Cosa si intende per antiriciclaggio?

Il riciclaggio di denaro è un processo intricato che mira a "ripulire" i proventi di attività illegali, facendoli apparire come legittimi. Questa pratica rappresenta una minaccia significativa per l'integrità dei mercati finanziari e per l’economia globale in generale, favorendo, tra le altre cose, il finanziamento del terrorismo e altre forme di criminalità organizzata.

Secondo la definizione che ne da la Banca d’Italia, per antiriciclaggio, o Anti Money Laundering (AML) si intende:

l'insieme di azioni che persegue l'obiettivo di prevenire l'ingresso nel sistema legale di risorse di origine criminale; esso contribuisce, quindi, a preservare la stabilità, la concorrenza, il corretto funzionamento dei mercati finanziari e, più in generale, l'integrità dell'economia complessivamente intesa.

Il termine "antiriciclaggio" si riferisce, dunque, a tutte quelle misure, norme e pratiche adottate per prevenire la diffusione e lo sfruttamento di fondi illeciti, ossia ottenuti attraverso attività criminali.

Il settore Fintech e il tema della compliance verso le normative AML

Le aziende del settore fintech hanno una responsabilità cruciale nel garantire il rispetto delle normative Anti-Money-Laundering (AML), al fine di prevenire attività illecite come il riciclaggio di denaro.

In particolare, devono implementare rigorosi processi di verifica dell'identità dei clienti (Know Your Customer - KYC), come l'uso di tecnologie avanzate per l'autenticazione e la verifica dei documenti, nonché il monitoraggio continuo delle transazioni per individuare e segnalare tempestivamente attività sospette alle autorità competenti.

Inoltre, le aziende devono investire in programmi di formazione per il personale e aggiornamenti costanti dei sistemi di sicurezza, per adattarsi rapidamente ai cambiamenti normativi e alle nuove minacce.

Queste misure non solo proteggono l'integrità del sistema finanziario, ma contribuiscono anche a costruire la fiducia degli utenti e degli investitori nel settore fintech.

Il ruolo della Banca d'Italia nelle politiche AML

La Banca d'Italia svolge un ruolo cruciale nel sistema antiriciclaggio italiano.

Essa è responsabile della vigilanza sul rispetto delle normative antiriciclaggio da parte degli intermediari finanziari e delle istituzioni bancarie, in conformità con le direttive europee e le leggi italiane, tra cui il Decreto Legislativo 231/2007, che recepisce le direttive dell'Unione Europea in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo.

Interventi della Banca d'Italia negli intermediari finanziari

La Banca d'Italia monitora e verifica costantemente che le banche, gli intermediari finanziari, e più recentemente le società fintech, rispettino le disposizioni normative in materia di antiriciclaggio. Questo controllo avviene attraverso diverse modalità:

  • Ispezioni: la Banca d'Italia può effettuare ispezioni presso le sedi degli intermediari finanziari per verificare l'adeguatezza dei sistemi di controllo interni e delle procedure adottate.
  • Analisi dei rapporti periodici: gli intermediari finanziari devono inviare rapporti periodici alla Banca d'Italia, che li analizza per individuare eventuali anomalie o indicatori di rischio.
  • Collaborazione con altre autorità: la Banca d'Italia collabora con altre autorità nazionali e internazionali, come l'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) e le agenzie di law enforcement, per condividere informazioni e coordinare le attività di prevenzione e contrasto al riciclaggio di denaro.

AML e vigilanza sul settore Fintech

La Banca d'Italia ha adottato un approccio proattivo per affrontare le sfide poste dalle innovazioni digitali e dal settore fintech. Le principali aree di intervento includono:

  • Regolamentazione e linee guida: la Banca d'Italia emette regolamenti e linee guida specifiche per le società fintech, definendo chiaramente gli obblighi antiriciclaggio e i requisiti di conformità;
  • Formazione e sensibilizzazione: vengono organizzati programmi di formazione e sensibilizzazione per aiutare le società fintech a comprendere e rispettare le normative antiriciclaggio;
  • Tecnologia e innovazione: la Banca d'Italia incoraggia l'adozione di tecnologie avanzate per migliorare la capacità di rilevamento e prevenzione delle attività di riciclaggio, come l'intelligenza artificiale e il machine learning.

Sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni

La Banca d'Italia dispone di una serie di strumenti per sanzionare gli intermediari finanziari che non rispettano le normative antiriciclaggio. Le sanzioni possono variare a seconda della gravità delle violazioni e possono includere:

  • Sanzioni pecuniarie: multe che possono raggiungere importi significativi, proporzionati alla gravità dell'infrazione e alla dimensione dell'istituzione;
  • Restrizioni operative: limitazioni sulle operazioni dell'intermediario finanziario, come la sospensione di determinate attività o l’impossibilità di acquisire nuovi clienti. Tali sospensioni e limitazioni, vengono solitamente applicate fino a che il soggetto non dimostra di aver aggiornato tutte le prassi, pratiche e controlli interni, necessari ad essere compliant alle normative in materia di antiriciclaggio. Non è inusuale che ciò avvenga e già alcune banche ed istituti di pagamento, anche molto noti, hanno dovuto interrompere le loro attività in Italia per lunghi periodi;
  • Segnalazione alle autorità giudiziarie: in presenza di sospetti di reato, la Banca d'Italia può segnalare le violazioni alle autorità giudiziarie competenti per ulteriori indagini e azioni legali.

Cosa fa Tot per garantire la sicurezza per i suoi clienti?

Tot è una realtà fintech, nata in Italia e pensata per rispondere alle esigenze di coloro che fanno impresa in Italia: per la nostra azienda, avere il massimo livello di compliance nei confronti delle normative europee vigenti in materia di antiriciclaggio e garantire la sicurezza dei nostri clienti, è una priorità assoluta.

Per fare ciò, implementiamo tecnologie avanzate per verificare l’identità dei nostri potenziali clienti (KYC) e, al fine di garantire la massima sicurezza dei fondi dei nostri clienti, collaboriamo esclusivamente con partner estremamente qualificati, quali Adyen, Mastercard, Visa e Banca Sella, 100% conformi alle normative italiane vigenti in tema di sicurezza bancaria. Questo consente, a chi ci sceglie, di svolgere tutte le tue operazioni nella massima serenità e di avere i propri fondi sempre garantiti fino a 100.000 euro, grazie alla protezione fornita dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD).

fonti

tot