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Tutto sull’analisi SWOT: cos'è, a cosa serve e come si fa

Redazione Tot

13 giugno 20255 min

L’analisi SWOT (o SWOT Analysis) è uno degli strumenti più noti e utilizzati nel mondo della project management e del risk management. La sua forza sta nella semplicità: consente di ottenere una fotografia sintetica, ma allo stesso tempo rappresentativa dei parametri vitali di un’azienda.

In questo articolo vedremo cos’è, come nasce, a cosa serve, come funziona la sua matrice e i principali passaggi per realizzare un’analisi SWOT, passo dopo passo.

L'analisi SWOT o SWOT analysis è uno strumento ampiamente utilizzato in ambito strategico, sia aziendale che organizzativo, per valutare la posizione competitiva e pianificare lo sviluppo.

Cos’è l’analisi SWOT?

SWOT è un acronimo che deriva dalle parole inglesi:

  • Strengths (punti di forza)

  • Weaknesses (punti di debolezza)

  • Opportunities (opportunità)

  • Threats (minacce)

Secondo una definizione accademica, per analisi SWOT si intende: 

L’analisi SWOT (acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) è una tecnica di pianificazione strategica che consente di identificare e analizzare fattori interni (punti di forza e debolezza) e fattori esterni (opportunità e minacce) che influenzano un’organizzazione, al fine di supportare decisioni strategiche orientate al miglioramento della performance e al posizionamento competitivo.

L’analisi SWOT è dunque una metodologia di analisi che si basa sia su dati qualitativi che quantitativi. Serve per individuare e analizzare quelli che vengono definiti i fattori interni, ovvero i punti di forza o di debolezza di un’azienda, e i fattori esterni, ovvero le opportunità e le minacce relative al mercato in cui l’azienda si muove. 

Vediamoli meglio nel dettaglio.

Fattori Interni

Strengths (punti di forza) con esempi:

Sono gli aspetti interni all’organizzazione che rappresentano un vantaggio competitivo. Possono riguardare risorse, competenze o elementi distintivi. Alcuni esempi possono essere: 

  • Notorietà del brand 

  • Tecnologie proprietarie

  • Una solida rete di distribuzione

Weaknesses (punti di debolezza) con esempi:

Sono i limiti o le carenze dell’organizzazione che possono ostacolare il raggiungimento degli obiettivi strategici. Alcuni esempi possono essere:

  • Mancanza di innovazione

  • Costi elevati di produzione

  • Dipendenza da pochi fornitori con basso margine di trattativa

Un esempio che sta particolarmente a cuore a noi di Tot? 

La gestione finanziaria quotidiana di un’azienda è un aspetto che può facilmente diventare una punto di debolezza per un business, specie per quelle imprese che non hanno team dedicati e dove tutto il lavoro gestionale ricade sul singolo imprenditore. 

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Fattori esterni

Opportunities (opportunità) con esempi:

Fattori esterni positivi che l’organizzazione può sfruttare per ottenere vantaggi competitivi o crescere. Alcuni esempi possono essere:

  • Cambiamenti normativi che favoriscono il brand

  • Nuovi mercati in espansione

  • Evoluzione del know-how tecnologico nel settore

Threats (minacce) con esempi

Fattori esterni che possono rappresentare un fattore di rischio o un ostacolo per l’impresa. Alcuni esempi possono essere:

  • Aumento della concorrenza

  • Crisi economiche

  • Mutamenti normativi sfavorevoli

Cenni storici: come nasce l’analisi SWOT?

L'analisi SWOT nasce negli Stati Uniti tra gli anni ’50 e ’60, in un’epoca di rapida crescita e e progresso nel campo delle discipline manageriali. 

A mettere a punto questa metodologia è stato Albert S. Humphrey, ricercatore presso lo Stanford Research Institute, che stava analizzando perché tante aziende americane fallivano nel tradurre i propri piani strategici in azioni concrete e risultati tangibili.

Scopo di Humphrey era quello di trovare nuove metodologie che aiutassero le aziende a diagnosticare i propri problemi organizzativi e a definire strategie praticabili.

A cosa serve l’Analisi SWOT e quando si utilizza

L’analisi SWOT è uno strumento diagnostico e strategico che serve a comprendere dove si trova l’organizzazione in quel preciso momento e dove può o dovrebbe andare, in funzione della sua struttura interna e del contesto esterno.

Risulta particolarmente utile perché:

  • Fornisce una fotografia della situazione dell’azienda;

  • Aiuta a individuare aree di intervento prioritarie;

  • Supporta il processo decisionale su strategie di crescita, difesa o riorientamento degli obiettivi

  • Facilita il coinvolgimento del management e l’allineamento interno.

L’analisi SWOT supporta decisioni strategiche e può essere applicata a livello aziendale o per un singolo progetto o prodotto. In generale, viene condotta in questi contesti:

  • Durante la pianificazione strategica annuale, prima di definire piani industriali, di marketing, commerciali o digitali;

  • In periodi di grandi cambiamenti o incertezze, come l’ingresso in nuovi mercati, fusioni/acquisizioni o ristrutturazioni aziendali;

  • In occasione del lancio di un nuovo prodotto o servizio, per valutare la coerenza strategica e le condizioni di successo;

  • In situazioni di crisi o stagnazione, per comprendere cosa non funziona e cosa si può migliorare;

  • Nella fase iniziale di una startup o progetto innovativo, per analizzare la validità dell’idea e le condizioni del contesto.

Cos’è la matrice SWOT?

La matrice SWOT è uno schema a quattro quadranti, utilizzato per rappresentare visivamente, in modo chiaro e sintetico, i risultati dell’analisi SWOT.

Serve a:

  • Organizzare le informazioni raccolte durante l’analisi;

  • Visualizzare le interrelazioni tra fattori interni (forze e debolezze) e fattori esterni (opportunità e minacce);

Costituire la base per la definizione delle strategie aziendali.

Come si legge la matrice SWOT?

La vera potenza della matrice sta nel combinare gli elementi per visualizzare eventuali sinergie, correlazioni e per generare strategie concrete. Ecco alcuni esempi di lettura della matrice SWOT. 

  • Lettura S x O: usare i punti di forza già presenti per cogliere le nuove opportunità;

  • Strategie W x O: individuare e rafforzare le aree più carenti per sfruttare nuove opportunità;

  • Strategie S x T: valorizzare e impiegare i propri punti di forza per difendersi da eventuali minacce;

  • Strategie W x T: analizzare se vi è una correlazione tra punti di debolezza interni e minacce esterne, per proteggersi da eventuali rischi. 

Come fare un’analisi SWOT passo dopo passo

Fare un’analisi SWOT può sembrare semplice a livello teorico, ma nella pratica si tratta di un processo complesso e che include diversi passaggi, competenze e settori aziendali. Ecco le principali fasi per costruire un’analisi SWOT.

1. Definire l’ambito dell’analisi

Chiarisci l’oggetto dell’analisi: un’azienda, un progetto, un prodotto, un cambiamento nel mercato il cui impatto deve essere ancora analizzato…ecc. 

2. Raccogliere informazioni rilevanti

Raccogli i principali dati aziendali, come competenze interne, risorse, processi, feedback interni e analizza il tuo mercato di riferimento (competitor, trend, evoluzioni normative o tecnologiche).

3. Costruire la SWOT

Organizza le informazioni in modo chiaro, rendendo tutte le fonti dei dati sempre accessibili, per ulteriori approfondimenti.

4. Visualizzare la matrice SWOT

Puoi usare strumenti digitali (Excel, Canva, Miro, Notion) o una semplice tabella su carta.

5. Interpretare la SWOT con approccio strategico (TOWS)

Incrocia i fattori tra loro e ragiona su: 

  • Cosa puoi fare per valorizzare i tuoi punti di forza?

  • Come puoi superare le debolezze per cogliere nuove opportunità?

  • Come puoi tutelarti da eventuali minacce?

6. Definire le azioni prioritarie

L’analisi SWOT non si chiude con la matrice, ma serve come base per prendere decisioni strategiche concrete e centrali per il futuro dell'azienda.

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