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SDD: come farsi pagare in tempo (e non solo)

Redazione Tot
Redazione Tot
4 ottobre 2022
SDD: come farsi pagare in tempo

Esiste un modo per effettuare (e, soprattutto, ricevere) pagamenti ricorrenti, come ad esempio il pagamento di un servizio in abbonamento, o di un canone, in modo semplice e immediato?

Certo: una volta si chiamava “RID” (Rapporto Interbancario Diretto, conosciuto anche come “domiciliazione bancaria”). Ma il RID non esiste più dal 2014, succeduto da un analogo europeo con le stesse caratteristiche e una serie di benefici in più.

Cos’è l’SDD?

Lo strumento che ha preso posto del RID si chiama SDD, acronimo di SEPA Direct Debit, o addebito diretto SEPA, ed è una tipologia di transazione preautorizzata “da banca a banca”, molto vantaggiosa soprattutto per le aziende, poiché:

  • migliora la sicurezza e riduce i costi di transazione;
  • automatizza le transazioni (ottimizzando la gestione del flusso di cassa).

Viceversa, dal lato del consumatore/cliente/utente riduce a zero il rischio di mancare una scadenza (e vedersi addebitate more e commissioni aggiuntive per i pagamenti ritardati o, nelle ipotesi peggiori, subire l’interruzione di un servizio).

L’SDD è, inoltre, una garanzia per i pagamenti dei fornitori e per ricevere pagamenti dai propri clienti in tutta Europa: l’SDD è attivo infatti in 36 paesi, inclusi tutti i paesi della zona Euro ed anche in quelli dell’area SEPA che non utilizzano la moneta unica. L'SDD è strumento di pagamento non solo utile, ma che ha anche standardizzato tutte le procedure tecniche di trasferimento di denaro nel vecchio continente, contribuendo in modo importante alla riduzione delle barriere d’ingresso.

Cos’è l'area SEPA?

L'Area unica dei pagamenti in euro (SEPA) è una rete di pagamento che rende più facili, veloci ed economiche le transazioni in euro nell'Unione Europea. È stata lanciata nel 1999 e attualmente viene utilizzata da un'area con oltre 529 milioni di cittadini che effettuano 146 miliardi di pagamenti elettronici ogni anno.

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Come funziona l’SDD?

Il funzionamento degli SDD è molto semplice: il creditore emette un contratto chiamato "mandato" con tutti i dettagli necessari all'addebito diretto. Il mandato è ciò che, registrando il consenso del debitore, consentirà al creditore di riscuotere pagamenti futuri in modo semplice. Si tratta a tutti gli effetti di una pre-autorizzazione con la quale un commerciante, ad esempio, può ritirare regolarmente i pagamenti ricorrenti dai propri clienti, avvisandoli 14 giorni prima della scadenza. Se un pagamento diretto risulta non autorizzato, i clienti hanno 13 mesi per chiederne il rimborso.

Esistono due tipologie di SDD:

  • SDD CORE, utilizzabile nei confronti di qualsiasi tipo di cliente debitore (consumatore, microimpresa, impresa) che può richiedere il rimborso fino a 8 settimane dopo la scadenza dell’addebito: in caso di mandato non valido o non autorizzato, il rimborso può essere invece richiesto fino a 13 mesi dopo la scadenza;
  • SDD B2B, riservato esclusivamente a debitori diversi da consumatori (microimprese e imprese); non ammette in nessun caso la facoltà di storno.

Entrambe le forme di addebito possono essere utilizzate per addebiti ricorrenti (“recurrent”) o singoli (“one off”).

Tutto sotto controllo

La particolarità di tutti gli addebiti diretti è che è il creditore ha davvero il controllo dell'intero processo di pagamento: dall’emissione del mandati di addebito diretto SEPA, all’avviso del debitore, fino al ritiro dei pagamenti alla scadenza del termine.

Mentre per il debitore il vantaggio più grande è sicuramente quello di risparmiare tempo ed evitare spiacevoli ritardi nel saldo delle proprie utenze, bollette o anche finanziamenti.

L'SDD è uno dei tanti servizi inclusi nel conto aziendale Tot. Scoprili tutti.
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