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Regime fiscale ordinario e semplificato: quale scegliere?

FidoCommercialista
FidoCommercialista
21 agosto 2024

Scegliere il regime fiscale corretto quando si apre un'attività influisce direttamente sulla gestione economica e fiscale dell'azienda, determinando non solo il carico fiscale, ma anche gli obblighi contabili e amministrativi. Ogni regime fiscale, infatti, ha specifici requisiti e vantaggi che possono incidere significativamente sulla redditività e sulla crescita del business.

In Italia, le due opzioni principali sono il regime semplificato, ideale per quei business che prevedono ricavi contenuti e desiderano un sistema semplificato di tassazione, e il regime ordinario, più adatto per le aziende che prevedono ricavi elevati e che richiedono una gestione contabile dettagliata. La scelta del regime fiscale sbagliato, infatti, potrebbe comportare un carico fiscale eccessivo o complessità amministrative non necessarie, ostacolando l'efficienza operativa e le possibilità di crescita dell’attività.

Inoltre, una scelta oculata permette di ottimizzare la pianificazione fiscale, riducendo il rischio di errori o sanzioni. Vediamo meglio cos’è un regime fiscale e quale scegliere, sulla base delle proprie esigenze.

Cos'è un regime fiscale?

Il regime fiscale è l'insieme di norme e regole che determinano come un'attività economica viene tassata e gestita dal punto di vista fiscale, in un determinato paese.

Nella pratica, si tratta del quadro legale che definisce gli obblighi tributari e contabili di un'impresa o di un professionista, inclusi aspetti come le modalità di calcolo delle imposte, i requisiti per la dichiarazione dei redditi, e i documenti contabili da mantenere.

Ogni paese ha diverse tipologie di regimi fiscali che possono differire in base alla dimensione dell'attività, al tipo di business, ai ricavi previsti e ad altre caratteristiche specifiche.

Ecco nel dettaglio gli elementi definiti da un regime fiscale:

  • Normative fiscali: queste sono le leggi che stabiliscono come vengono calcolate le imposte sui redditi, patrimoni e consumi. Le normative possono includere imposte dirette, come l'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e l'Imposta sul Reddito delle Società (IRES) in Italia, imposte indirette, come l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), e contributi sociali, come quelli destinati alla previdenza sociale.
  • Detrazioni e deduzioni: le leggi fiscali stabiliscono quali spese possono essere detratte o dedotte dal reddito imponibile. Le detrazioni riducono l'imposta lorda, mentre le deduzioni riducono il reddito imponibile.
  • Aliquote fiscali: le percentuali applicate al reddito imponibile per determinare l'ammontare delle imposte dovute. Le aliquote possono essere fisse o progressive, a seconda del regime fiscale.
  • Obblighi dichiarativi: ogni regime fiscale prevede specifici obblighi di dichiarazione dei redditi, che possono variare in termini di complessità e frequenza (es. dichiarazione annuale dei redditi, dichiarazioni trimestrali IVA).

Come scegliere il regime fiscale

Scegliere il regime fiscale corretto è cruciale poiché influisce su vari aspetti della gestione fiscale di un’azienda o di un individuo:

  • Modalità di dichiarazione del reddito: a seconda del regime scelto, potrebbero esserci obblighi differenti riguardo a come e quando dichiarare i redditi.
  • Detrazioni e benefici fiscali: alcuni regimi possono offrire specifiche detrazioni o agevolazioni che possono ridurre il carico fiscale.
  • Importo delle imposte: la scelta del regime fiscale incide direttamente sull'ammontare delle imposte da pagare. Ad esempio, regimi agevolati come il regime forfettario in Italia offrono aliquote ridotte per determinate categorie di contribuenti.

In Italia, il sistema fiscale è articolato e prevede diverse opzioni per i contribuenti, ciascuna con proprie caratteristiche e requisiti. Alcuni dei principali regimi fiscali includono:

  • Regime forfettario: destinato a piccole imprese e liberi professionisti con ricavi annui sotto una certa soglia (attualmente 85.000 euro). Offre un'aliquota unica ridotta e semplificazioni amministrative.
  • Regime semplificato: pensato per le imprese minori e per chi ha ricavi inferiori a 500.000 euro per le imprese di servizi e 800.000 euro per le altre attività. Questo regime permette una contabilità semplificata rispetto al regime ordinario, con minori adempimenti burocratici, ma prevede comunque la tenuta di alcuni registri obbligatori e la presentazione della dichiarazione IVA.
  • Regime ordinario: adatto a contribuenti con redditi elevati o strutture aziendali complesse, prevede aliquote progressive e una vasta gamma di obblighi dichiarativi.

Il regime fisclale per le imprese

Il sistema fiscale italiano prevede due principali regimi contabili per le imprese: il regime contabile ordinario e il regime contabile semplificato. La scelta del regime contabile può influire significativamente sulla gestione amministrativa e fiscale di un’impresa.

Il regime fiscale ordinario

Il regime fiscale ordinario è disciplinato dall'articolo 14 del DPR 600/1973 e si applica principalmente a società, enti e imprenditori commerciali che superano determinati limiti di ricavi o che, per loro natura, devono tenere una contabilità più dettagliata.

obblighi contabili del regime ordinario

Le principali obbligazioni contabili per chi adotta il regime ordinario includono:

  • Libro giornale e libro degli inventari: documenti fondamentali in cui devono essere registrate tutte le operazioni aziendali giornaliere e la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa a fine anno.
  • Registri IVA: devono essere tenuti in conformità alle disposizioni sull’imposta sul valore aggiunto.
  • Scritture ausiliarie: devono includere la registrazione dettagliata degli elementi patrimoniali e reddituali.
  • Scritture di magazzino: necessarie per seguire le variazioni delle giacenze di magazzino, con annotazioni delle entrate e uscite di merci e materie prime.
  • Registro dei beni ammortizzabili e libri sociali obbligatori: devono essere tenuti se ne ricorrono i presupposti, secondo quanto previsto dagli articoli 16 e 17 del DPR 600/1973 e dall'articolo 2421 del codice civile.

Vantaggi e svantaggi del regime ordinario

I principali vantaggi

  • Maggiore dettaglio e controllo sulla gestione economica e finanziaria
  • Migliore trasparenza per terzi, come banche e investitori

I principali svantaggi

  • Maggiori costi amministrativi e di consulenza
  • Necessità di un sistema contabile complesso e ben organizzato

IL regime contabile semplificato

Il regime contabile semplificato, regolato dall'articolo 18 del DPR 600/1973, è destinato alle imprese minori, che non superano determinati limiti di ricavi annui: nello specifico, 400.000 euro per le imprese di servizi e 700.000 euro per le altre attività.

Obblighi contabili del regime semplificato

Le imprese che adottano il regime semplificato devono:

  • Tenere il registro degli acquisti ai fini IVA: su cui annotare il valore delle rimanenze entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione annuale.
  • Annotazioni separate per operazioni non soggette a registrazione IVA: queste operazioni devono essere registrate separatamente nei registri tenuti per l'IVA.
  • Facoltà di optare per il Regime ordinario: un'impresa può scegliere di passare al regime ordinario, con un effetto vincolante per almeno tre anni.

Vantaggi e svantaggi del regime semplificato

I principali vantaggi

  • Minori adempimenti amministrativi
  • Riduzione dei costi di gestione contabile

I principali svantaggi

  • Minore dettaglio nella gestione contabile
  • Potenziale difficoltà nel passaggio a un regime ordinario se l'impresa cresce.

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