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Come trovare investitori privati? I consigli di un Venture Capitalist

Redazione Tot
Redazione Tot
13 febbraio 2025
In questa intervista a Gianluca D'Annunzio sveliamo alcuni consigli di un investitore per trovare e attrarre Venture Capital e investitori privati per la propria startup.

Hai da poco avviato un’attività e vuoi capire come trovare o attrarre nuovi investitori che supportino il tuo progetto? O, al contrario, hai già avviato un business ad alto tasso di crescita e necessiti di quei capitali che ti permetterebbero di scalare ancora più velocemente?

Allora troverai molto utile questo articolo in cui riportiamo un’intervista a Gianluca D’Agostino, Founder e Managing Partner di The Techshop, venture capital che investe in startup italiane in fase early stage, con un focus sull’innovazione e lo sviluppo tecnologico in ambito B2B.

The Techshop è una delle realtà che ha creduto e investito in Tot e Gianluca sarà anche Mentor di Tot. Circle, l’evento gratuito di business-training e networking rivolto a imprenditori, aspiranti founder di startup digitali e futuri leader di imprese familiari che stanno affrontando un passaggio generazionale. Se vuoi saperne di più, raccontiamo nel dettaglio contenuti e modalità per partecipare alla fine di questa intervista.

Ora entriamo nel vivo e vediamo quali sono i consigli e le linee guida di un investitore per trovare, attrarre e gestire i rapporti con investitori privati e venture capital.

Quali solo le skill, per un founder, più apprezzate dagli investitori?

Gli startup founders, nella mia esperienza, devono avere due principali caratteristiche: capacità di vendere velocemente e resilienza.

Innanzitutto, è importante capire che il founder di una startup deve essere il primo venditore del suo progetto, sia verso i clienti, che verso gli investitori. In secondo luogo, serve resilienza, per quando il gioco si fa duro. Lanciare un business, specie se nel mondo tech digitale e SaaS (Software As A Service), è estremamente complesso e raramente si riesce a far decollare il proprio progetto ai primi tentativi: bisogna avere la capacità di sbagliare, ripartire e correggere il tiro con grande resilienza.

Con il nostro fondo, The Techshop, investiamo sia in fase di pre-seed (ovvero prima dell’ingresso sul mercato) che in fase di seed (al momento dell’ingresso sul mercato di una startup) e per le nostre valutazioni ci basiamo soprattutto sul talento, sulle qualità dei founders e sulle competenze tecniche del team di prodotto, oltre che sul potenziale di mercato e sui primi riscontri da parte di clienti reali.

Quali sono le caratteristiche che un venture capital cerca in una startup?

Ci sono diverse tipologie di investitori, come ad esempio i Private Equity, che tipicamente prendono il controllo dell'azienda. Al contrario, i Venture Capital come The Techshop, hanno l’obiettivo di creare una partnership con la startup, dove i founder rimangono al controllo del progetto.

Ciò che andiamo a fare, come The Techshop, è accelerare la capacità di penetrazione nel mercato di una startup, dandogli le risorse, non solo economiche, ma anche di mentorship, per trovare più velocemente il proprio product market fit.

A cosa guardate in una startup early stage?

Prima di tutto il capitale umano.

Per noi è fondamentale, a livello di early stage, andare ad analizzare in modo molto approfondito le caratteristiche e le competenze individuali del team e dei founders. Dedichiamo veramente molto tempo a queste valutazioni.

Il secondo aspetto, è quello di cercare di cogliere la capacità di execution dei founder: un’analisi e tracking del loro lavoro. L’idea non è quella di avere una fotografia del progetto, ma un video (in senso metaforico) che ci dia la misura dell’execution ability degli imprenditori, a distanza di mesi, ma anche di poche settimane. L’obiettivo è capire l’attendibilità di quello che ci hanno raccontato il primo giorno e vedere dove sono rispetto agli obiettivi condivisi.

Questo lo facciamo anche per capire se The Techshop sia adatta a quella particolare startup, perché non è detto che sia così, anche se il progetto è valido. Trattandosi di una collaborazione, una partnership tra noi e l’azienda, si deve creare una certa chimica, un match tra noi e i founders. Qualcosa che va al di là delle metriche.

Infine, la qualità del prodotto è il fattore fondamentale nelle nostre valutazioni. Guardare alla tecnologia, all'innovatività e alla visione che sta dietro al prodotto. Noi investiamo in product company e chiaramente il prodotto è al centro di tutto. Ci interessa il processo di sviluppo e come viene affinato, anche e soprattutto in risposta alle esigenze del mercato, che è in continua evoluzione.

Quali sono gli errori più comuni, quando si cerca di trovare investitori privati?

L’errore più frequente è quello di gonfiare le performance, di promettere risultati superiori alla reale capacità dell’azienda.

Io suggerisco sempre di essere ambiziosi, l’ambizione e una forte convinzione sono molto importanti, perché i venture capital scelgono solo progetti che potenzialmente possono dare un grande ritorno sull’investimento. Ma, al contempo, è fondamentale essere anche trasparenti rispetto alla roadmap che si va a dichiarare, altrimenti si generano delle aspettative che poi verranno deluse.

I consigli per un primo colloquio con un investitore?

Essere molto preparati.

Studiare molto bene il mercato, i potenziali competitor e i punti di differenziazione del tuo prodotto. Spesso, cercare un round d'investimento non è necessariamente il primo passo per i founder. Bisogna prima parlare tanto con i clienti (o nei casi pre seed con i potenziali clienti), fare tanta ricerca, studiare il mercato: è importante arrivare al primo colloquio con un investitore con la capacità di rispondere a tutte le sue domande.

Cosa ci deve essere nel primo pitch per un investitore?

Non deve esserci necessariamente un business plan a 5 anni. Se c’è lo apprezziamo, è ovvio, ma non è la prima cosa che guardiamo e non è detto che si parlerà di quello durante il primo incontro.

In The Techshop ci piace capire meglio chi è questo gruppo di persone che parla con noi, perché si è messo insieme? Cosa li guida? Sono in grado di realizzare questa innovazione che propongono? Questo è quello che cerchiamo di capire durante il primo incontro.

Ovviamente, ci deve essere una value proposition accattivante. Alla fine, in un primo colloquio essere accattivanti, essere memorabili, è poi quello che ti porta ad un secondo colloquio, ad un terzo, e così via.

Quanto pesa il networking nel trovare investitori privati e venture capital?

Io ho lavorato sia a Londra che in Italia e trovo che nel nostro paese ci sia un approccio meno spontaneo nel fare network. Da parte mia ho ereditato questo imprinting anglosassone, più informale, e cerco di applicarlo nel contesto imprenditoriale italiano.

Perché il networking è fondamentale, tanto che il nostro mantra in The Techshop è proprio sharing & scaling, condividere e scalare. Per tale ragione siamo felici di partecipare e supportare Tot. Circle, l’evento di business training che avete organizzato in Tot.

Per saperne di più su Tot. Circle

Tot. Circle è un evento di business training e networking gratuito, che si rivolge a startup founder, aspiranti tali e imprese familiari impegnate in un passaggio generazionale.

Attraverso un programma intensivo di 4 giornate che combina sessioni online, workshop pratici e incontri dal vivo, l’iniziativa offre formazione su temi chiave come:

  • Gestione amministrativa;
  • Gestione finanziaria;
  • Aspetti legali;
  • Gestione delle risorse umane;
  • Leadership, comunicazione e innovazione.

Un aspetto fondamentale saranno poi delle sessioni dedicate di mentorship (dove sarà presente anche Gianluca D’Agostino), con cui consentire ai partecipanti di apprendere dalle esperienze di persone che hanno affrontato le stesse sfide e da professionisti e manager esperti in diverse aree strategiche. Infine, non mancheranno momenti più conviviali, dedicati al networking e ad espandere la propria rete di contatti.

L’evento si terrà ad aprile, se ti stai preparando a raccogliere questa sfida, candidati online entro il 28 febbraio, i posti sono limitati.

Se ancora non conosci Tot

Tot è una piattaforma per la gestione finanziaria che include al suo interno un conto aziendale online capace di semplificare e automatizzare tutti i processi di gestione finanziaria e amministrativa delle imprese, con un focus particolare sul mondo delle PMI. Il nostro obiettivo è supportare la crescita dei business in Italia, liberando gli imprenditori dalla burocrazia bancaria, per permettergli di concentrarsi sul loro vero lavoro: far crescere il proprio business.

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